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L´iniziativa, nata nel 1999 in Lombardia, ha iniziato con delle campagne di prevenzione sulle ferrate e sulla neve. Secondo i primi rapporti inviati da Cai e Cnsas sulle ferrate del lecchese su 300 escursionisti il 25 per cento non sapeva usare il materiale di autoassicurazione; sulla neve pochi ascoltavano il bollettino valanghe e meno del 5 per cento degli escursionisti aveva o sapeva usare il kit di autosoccorso in valanga.
In pochi anni, Sicuri in montagna è diventato un progetto nazionale e si è allargato ad altre attività praticate in montagna: l´escursionismo su sentieri, l´arrampicata in falesia e la ricerca di funghi che causa spesso incidenti per via dell´utilizzo di scivolosi stivali di gomma nel bosco.
Per ognuna di queste attività, è disponibile - sia online che su carta - un depliant informativo che fornisce consigli e indicazioni su abbigliamento, comportamento, alimentazione, primo soccorso, allenamento, segnaletica e molti altri argomenti. Ci sono poi depliant specifici per gli escursionisti senior che spiegano le attività del soccorso alpino.
Negli ultimi anni, Cai e Cnsas, con la collaborazione di enti come il Servizio Valanghe Italiano, le Guide Alpine, gli Alpini e associazioni locali, hanno organizzato campi dimostrativi e didattici in diverse località delle Alpi e sugli Appennini. Il Cai, poi, ha invitato i gruppi e le sezioni ad impegnarsi in diversi modi per la diffusione sul territorio di questa campagna di utilità sociale.
Per informazioni, richiesta di depliant e appuntamenti: www.sicurinmontagna.it [Fonte: Montagna.org]
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